Responsabilità Ambientale

In linea con la Politica dell’Ambiente, il Gruppo ha identificato le seguenti linee di azione strategica:

  1. Risparmio delle risorse naturali

L’impegno del Gruppo Marchesini è quello di produrre meglio, consumando meno energia e meno risorse, ottimizzando la gestione degli aspetti ambientali (risorse, acqua, rifiuti, materie prime) per lasciare alle generazioni future un ambiente meno impoverito e più vivibile. L’impegno preso è la rivisitazione dei prodotti Marchesini ridisegnandoli e studiandoli con l’obiettivo di ottenere un basso impatto ambientale in termini di maggior durata e flessibilità, risparmio energetico, maggiore riciclabilità dei componenti.

  1. Riduzione dell’impatto dei sistemi produttivi

L’impegno del Gruppo Marchesini è rivedere e ridisegnare processi e tecnologie che prevengano e/o riducano l’impatto ambientale. Questo sarà possibile solo applicando le migliori tecniche di esercizio, e garantendo un impegno razionale ed efficiente delle risorse energetiche e delle materie prime.

  1. Rispetto della legislazione in materia

L’impegno di Marchesini Group per il rispetto della legislazione in materia ambientale rappresenta un passaggio obbligato, ed è espressione della maturità raggiunta dagli impianti produttivi e dal sistema di gestione Marchesini, garanzia di un uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti. La compliance alla normativa vigente in materia e la valutazione e implementazione di progetti proattivi su queste tematiche è affidata all’Ufficio Ambiente e Sicurezza.

Considerando la molteplicità di elementi che compongono le soluzioni tecnologiche del Gruppo, la qualità della fornitura rappresenta un elemento fondamentale per lo sviluppo di prodotti affidabili.

Marchesini Group adotta un approccio responsabile per la gestione dell’intera catena di approvvigionamento, dalle piccole aziende locali alle grandi organizzazioni multinazionali, creando relazioni che vanno oltre le mere transazioni commerciali e promuovendo collaborazioni durature e mutuamente soddisfacenti con i partner più qualificati che condividono i principi dell’azienda.

È interesse del Gruppo predisporre strumenti di valutazione per verificare l’idoneità dei fornitori in vista della continuità del rapporto; questa attenzione si esplica sia sul piano etico, sia su quello legato alla qualità e alla sicurezza dei prodotti. Per tale motivo, il rapporto con i fornitori si sviluppa in totale trasparenza, sulla base di quanto definito dalle Condizioni generali di fornitura, applicate a tutti i contratti, dalle Disposizioni qualitative, richiamate direttamente negli ordini ed inerenti le attività che il fornitore è tenuto a svolgere per assicurare la qualità del prodotto finito, e dal Codice Etico, che include specifici riferimenti relativi al rispetto dei diritti umani, alla salvaguardia dell’ambiente e della salute e sicurezza dei lavoratori.

 

Materie prime

Nel 2019 le principali materie prime consumate sono state circa 495mila tonnellate, con una diminuzione del 10% circa rispetto all’anno precedente.

Tabella

 

Nel 2019 il consumo di materiali grezzi ha subito una diminuzione dei consumi dovuta al calo di produzione della divisione Neri. Tuttavia è noto che i consumi storicamente non sono mai stati costanti ma sono sempre stati caratterizzati da un andamento sinusoidale.

Considerando il peso specifico del legno pari a 300 Kg/m3 è stato possibile ottenere in Kg la quantità di materiale consumata negli anni 2019 e 2018, confrontando i valori ottenuti e riportati nella tabella sottostante:

Il consumo di imballi in legno è diminuito rispetto allo scorso anno anche grazie alla scelta di utilizzare Unità di carico in metallo per il magazzino automatico. Il raddoppio dell'impianto, avvenuto nel 2019, ha contribuito a far diminuire il numero di pallet in legno.

Per quanto riguarda la Pellicola PET, essenzialmente “pluriball”, l’incremento registrato nel 2019 è riconducibile alle operazioni di ammodernamento del magazzino per le quali si è reso necessario ri-ubicare più di 33mila articoli che sono stati spostati dai vecchi ai nuovi magazzini verticali.

Le stampanti 3D del reparto prototipazione utilizzano polvere di metallo e fili di plastica ABS i cui consumi nel 2019 sono riportati nella seguente tabella:

 

 

 

Il Gruppo ha continuato a promuovere i principi condivisi con il Codice Etico nella selezione dei fornitori facendo il possibile per controllare la provenienza dei materiali e le modalità di lavorazione degli stessi: nel momento in cui un fornitore entra in rapporto con il Gruppo, oltre alle disposizioni previste dal Manuale Qualità e dalle specifiche tecniche è necessario che ne condivida i valori.

Nel 2019 sono stati condotti 67 audit presso fornitori di cui due, con esito negativo, sono stati ripetuti.

Nel corso dell’anno, inoltre, Marchesini Group ha adottato una Politica sulla sostenibilità degli approvvigionamenti di beni e servizi il cui obiettivo, coerente con il Codice Etico, è quello di indirizzare tutte le aziende del Gruppo verso scelte d’acquisto più responsabili, etiche e sostenibili che coinvolgano tutta la filiera a monte del ciclo produttivo in ogni ambito, dalle condizioni di lavoro all’impatto ambientale.

In tutto il Gruppo sono promossi comportamenti virtuosi volti alla riduzione dei consumi energetici legati al fabbisogno quotidiano dei dipendenti per l’espletamento delle attività lavorative; sono inoltre costantemente effettuati investimenti su dispositivi atti alla riduzione degli sprechi, ad esempio nei periodi di inattività (notte, fine settimana, festività), ed impianti ad alta efficienza energetica, anche in sostituzione di vecchi impianti meno efficienti.

L’energia elettrica utilizzata dal Gruppo, dal 2018 esclusivamente da fonti rinnovabili (link alla notizia) è legata principalmente all’alimentazione dei cicli produttivi degli stabilimenti e, in percentuale minore, ad uffici e servizi. Il totale dell’energia elettrica consumata nel corso del 2019 corrisponde a circa 1.812 Tep, in aumento del 19% circa rispetto al 2018. Tali incrementi sono principalmente legati al maggior numero di macchine prodotte e all’inclusione dei consumi.

L’impegno a garantire un ambiente di lavoro il più confortevole possibile, il mantenimento del comfort microclimatico (riscaldamento e aria condizionata) in tutti gli stabilimenti produttivi e uffici del Gruppo, assorbe circa il 50% del totale dei consumi energetici.

I consumi energetici totali in termini di tep (tonnellate equivalente di petrolio) nel 2019 sono aumentati del 16,2% circa, come conseguenza all’aumento dei consumi di energia elettrica dovuto all’aumento della produzione, dei dipendenti, della flotta di auto aziendali (e del loro utilizzo) e del gas per riscaldamento dovuto all’aumento dell’estensione degli stabilimenti.

Sono state complessivamente azzerate invece le emissioni in termini tonnellate di anidride carbonica equivalenti (link a carbon footprint). Questo è stato possibile grazie al raggiungimento dell’obiettivo di utilizzo di energia elettrica esclusivamente da fonti rinnovabili.

Maggiore efficienza nell’utilizzo dei materiali all’interno dei processi produttivi si traduce in una riduzione dei costi, dei rifiuti avviati allo smaltimento in discarica e degli sprechi di lavorazione, il tutto a beneficio dell’ambiente. Per tali motivi, il Gruppo promuove la gestione responsabile dei materiali e dei rifiuti, con particolare attenzione al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti pericolosi.

L’Ufficio Ambiente Sicurezza è incaricato di assicurare il rispetto delle normative vigenti in merito alla gestione dello stoccaggio, del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti pericolosi e non pericolosi. Nell’ottica di un miglioramento continuo e di un efficientamento dei sistemi produttivi, Marchesini Group ha ridotto al di sotto del 10% la quota di rifiuti avviati allo smaltimento, incrementando la fase di recupero.

Il senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente, unito al desiderio di offrire ai clienti un prodotto conveniente con lo stesso livello di qualità e affidabilità del prodotto nuovo, ha portato alla nascita di Rinova S.r.L., la società del Gruppo creata per dare nuova vita alle macchine e alle linee Marchesini originali usate. Partendo quindi da un componente originale usato, attraverso un processo di smontaggio, pulizia, rigenerazione, rimontaggio e test finale, il Gruppo è in grado di dare nuova vita ai componenti usati, apportando così al cliente numerosi vantaggi. In termini di risparmio, infatti, i prezzi sono ridotti fino al 50% rispetto ad un componente nuovo e, come per gli altri componenti, anche i ricambi rigenerati sono garantiti al 100% e presentano le medesime specifiche di qualità e affidabilità di un prodotto nuovo. Il riutilizzo dei componenti usati, infine, è anche un gesto di rispetto e consapevolezza per l’ambiente in cui viviamo poiché si traduce in risparmio nel consumo di energia e riduzione degli sprechi.

La maggior parte dei rifiuti del Gruppo sono costituiti da materiali utilizzati per i test nel ciclo produttivo delle macchine automatiche e sono composti da imballaggi misti, imballaggi in carta e farmaci (per lo più placebo).

I rifiuti liquidi, invece, provengono esclusivamente dal lavaggio dei pezzi o dalle lavorazioni meccaniche a freddo e sono stoccati e di seguito smaltiti secondo la vigente normativa senza alcuno scarico in fognatura.

Il Gruppo è interessato a sviluppare strategie per migliorare la gestione responsabile delle risorse idriche, pur non necessitando di ingenti quantità di acqua per i suoi cicli produttivi, nel rispetto di tale preziosa risorsa per il benessere della collettività. La gestione delle risorse idriche è competenza dell’Ufficio manutenzione, sicurezza e ambiente il quale, tra le molteplici attività, fornisce supporto legislativo per l’implementazione del le nuove norme e regolamenti in materia.

L’utilizzo delle risorse idriche è legato in larga parte al normale consumo per uso sanitario. Per quanto riguarda la produzione, l’acqua è principalmente utilizzata nella fase di collaudo e test delle macchine per i lavaggi. Ad oggi, l’acqua utilizzata nel processo produttivo viene smaltita mediante aziende specializzate.

Nel 2019, la quantità di acqua prelevata è pari a 25.982 m3, sostanzialmente invariata rispetto al 2018. Questo, nonostante l’incremento dei dipendenti e della superficie occupata dall’Azienda, è dovuto ad una riduzione delle perdite nella rete idrica e dell’irrigazione delle aree.

La Carbon Footprint di Prodotto, espressa nell’unità di misura tCO2eq (tonnellate di anidride carbonica equivalenti), considera le emissioni complessive di tutte le fasi della vita del prodotto/servizio “dalla culla alla tomba” rapportate al Global Warming Potential della CO2. Il suo calcolo parte dalle fasi di approvvigionamento e trattamento delle materie prime costitutive per poi prendere in considerazione le fasi relative alla loro lavorazione e produzione del prodotto, fino ai trasporti al cliente arrivando a coprire, eventualmente, le attività di utilizzo e smaltimento.

Per quanto riguarda le emissioni di gas climalteranti (Green House Gases o GHG) di un’organizzazione, il GHG[1] Protocol, suddivide le emissioni di gas ad effetto serra in tre categorie:

  • Scope 1: emissioni dirette di GHG derivanti da attività svolte in situ;
  • Scope 2: emissioni indirette di GHG connesse all’uso di energia elettrica prelevata dalla rete elettrica nazionale o la quota di energia elettrica autoprodotta e consumata;
  • Scope 3: emissioni indirette di GHG che non rientrano negli scope 1 e 2.
 

 

 

Dal momento che la quantificazione delle emissioni appartenenti a quest’ultima categoria attualmente non è obbligatoria, ma a discrezione dell’azienda, l’indagine è stata circoscritta agli scope 1 e 2 per i quali i dati attività sono stati determinati sulla base delle informazioni contenute nelle bollette delle utenze o dalle carte carburante per i consumi di carburante dei mezzi di proprietà aziendale.

Nello specifico, le emissioni che contribuiscono maggiormente al valore totale sono quelle indirette relative alla conduzione della flotta di auto aziendali (40,6% sul totale) e al consumo di gas metano per il riscaldamento (39,7% sul totale).

Le emissioni per produzione di energia elettrica, invece, sono state azzerate.